Sul sito della GARNIER ho scoperto questo articolo davvero interessante, e oggi ve lo voglio mostrare...
La caduta dei capelli da sempre rappresenta un quadro clinico di
frequente riscontro ambulatoriale spesso associato a fasi di
stagionalità e sempre più connesso a condizioni di
stress psico-fisico; occorre fare una distinzione fondamentale fra
alopecia e defluvium o
telogen effluvium, in quanto condizioni cliniche assolutamente differenti sia in termini di
eziopatogenesi
che di cura e risoluzione: per alopecia si intende un quadro
francamente patologico nel quale la caduta dei capelli è indotta da un
danno a carico dell'apparato radicale del capello stesso che
gradualmente inizia ad indebolirsi, a miniaturizzarsi con
morte della radice pilifera.
Esistono differenti quadri di alopecia, areata, cioè indotta da una
reazione autoanticorpale dell'organismo che per periodi transitori
(spesso di importante stress psico-fisico) riconosce come estranei i
capelli e ne induce la caduta, androgenetica legata ad una
predisposizione genetica propria dell'individuo ed aggravata da condizione di
disequilibrio ormonale< ovarico-surrenalico, cicatriziale, come conseguenza di
gravi patologie infiammatorie
a carico della cute e degli annessi, post chemioterapia... Tali quadri
francamente patologici rendono necessaria solitamente una
terapia di tipo farmacologico spesso sistemica protratta per mesi o anni.
Con il termine "
telogen effluvium" si indica da un punto di vista dermatologico
una fase di aumentata caduta di capelli normali
ossia in assenza di quadri patologici a carico delle strutture
pilo-sebacee e/o cutanee; esso rappresenta una condizione estremamente
frequente che può essere distinta in una forma fisiologica legata alle
stagioni, come ricambio vero e proprio nei periodi primaverile ed
autunnale, che interessa ogni individuo, ad ogni età, sia nel sesso
femminile che nel maschile e che solitamente dura 2-3 mesi con ripresa
autonoma dell'attività germinativa follicolare. Tuttavia quest'ultimo
quadro clinico può risentire di una serie di situazioni indotte da
assunzione di farmaci, da cause nutrizionali, cosmetiche, malattie
dismetaboliche e infiammatorie, stress psico-fisico con conseguente
aumento della caduta sia in termini di tempo che di quantità; si tratta
di quadri clinici in cui diminiusce visibilmente la massa dei capelli (
fino al 50-60%) con segni di diradamento al vertice, in cui spesso la
perdita inizia improvvisamente in maniera massiva oppure persiste per
mesi o anni senza tendenza alla guarigione e può essere accompagnata a
sensazione di dolore alla radice del capello.
In questi casi solitamente il trattamento prevede l'assunzione di un
integratore specifico per defluvium
a cicli variabili a seconda delle situazioni, dell'età, della storia
clinica associato all'applicazione di lozioni in grado di stimolare
l'apparato radicale con ripresa della normale attività di sintesi: i
principi attivi più efficaci ad oggi sono rappresentati oltre che dai
cortisonici, da molecole quali il minoxidil e l'aminexil in grado di
svolgere un'azione di stimolo sulla fase anagen ovvero di crescita del
capello.
Il trattamento è solitamente da protrarre per alcuni mesi con
un'attenzione particolare alla regolarità di applicazione, ricordando
che gli attivi devono essere massaggiati energicamente sul cuoio
capelluto al fine di aumentare la vasodilatazione periferica e
migliorare l'assorbimento; la detersione deve avvenire 2-3 volte alla
settimana con shampoo delicati specifici anti-caduta da lasciare in posa
un paio di minuti prima di sciacquare; l'asciugatura invece deve essere
fatta con phon a temperatura media per non creare infiammazione del
cuoio capelluto ed evitando il più possibile l'utilizzo della spazzola
per evitare trazioni eccessive sulla radice del pelo.
Questo articolo è reperibile sul sito della Garnier:
http://www.garnier.it/